martedì 29 ottobre 2013

Muco intestinale, perchè si forma, come ridurlo


Pochi sanno che i cibi fatti con la farina bianca e i latticini in genere creano una specie di colla che, pian piano, aderisce alle pareti intestinali creando uno strato che impedisce ai nutrimenti di essere assorbiti ed avvelena quelli che riescono ad attraversarlo (prof. Arnold Ehret's).
Il muco intestinale è una patina che si forma sulle pareti dell'intestino (specialmente il colon) a causa del consumo di prodotti con la farina bianca. Tale patina crea un filtro di sostanza organica degradata che avvelena il nutrimento prima che possa entrare nel sangue o nella linfa. Il muco intestinale è il terreno fertile per i vari tipi di parassiti e può essere considerato come la causa più frequente del mal di testa frontale.
La farina bianca ed i prodotti derivati (pane, pasta, pizza, dolciumi, ecc.), durante la digestione diventano una specie di colla; ricordo che in tempo di guerra mi facevano giocare con una colla fatta di farina bianca cotta in poca acqua. Questa poltiglia può essere considerata come una sorgente di muco e costituisce uno dei tanti fattori di inquinamento del nostro organismo.
Nel tempo questo muco diventa capace di attaccarsi alle pareti intestinali, ed altre condutture organiche, e ricoprirle con uno strato sempre più spesso. Il glutine, una sostanza collosa che si trova soprattutto nel grano e perciò nel pane, può anch'esso danneggiare e bloccare i villi intestinali.

Secondo il prof. A. Ehret vi è un'origine comune delle malattie

Ecco alcune malattie e come il prof. A. Ehret ne stabilisce la causa:

  • Raffreddore: sforzo per eliminare i prodotti di rifiuto (muco) dalla testa, dalla gola e dai condotti bronchiali.
  • Polmonite: il raffreddore è sceso in profondità. È presente uno sforzo per eliminare il muco dagli organi più spugnosi: i polmoni.
  • Reumatismi e gotta: vi sono acidi urici e muco accumulati, la circolazione dell'energia vitale è pertanto carente.
  • Foruncoli: evidente eliminazione di sostanze indesiderate.
  • Sordità: accumulo di muco nei condotti uditivi.
  • Stitichezza: accumulo dei rifiuti nel tratto intestinale
·         Ognuno di noi, anche se crede di essere in buona salute, ha accumulato fin dalla prima infanzia una certa quantità di materiali di rifiuto in special misura sulle pareti intestinali. Si pensi al proposito che esami di autopsia hanno riscontrato che il 50/60% dei colon esaminati (ultimo tratto intestinale) conteneva fino a 6/7 chilogrammi di rifiuti di cui alcune parti risalenti a diversi anni prima.
·    Il fatto che una persona abbia lo svuotamento intestinale ogni giorno non significa che sia libera da un accumulo indesiderabile di detriti e prodotti di rifiuto sulle pareti dell'intestino. Questo dipende dal fatto che i villi intestinali sono così fitti e sottili che possono trattenere le sostanze collose (muco) con cui entrano in contatto; sostanze che vi restano letteralmente attaccate.
·    Risulta evidente che in questo caso le sostanze nutritive, prima di raggiungere il sangue, devono passare attraverso lo strato di rifiuti che agiscono come un "filtro" (purtroppo sporco), che tende a degradare anche un cibo di ottima qualità. Talvolta anche una fame continua, e mai soddisfatta, potrebbe essere ricondotta alla situazione descritta, perchè molti valori nutritivi vengono persi a causa del "filtro" descritto.

Inoltre, le diete che includono cibi lenti da digerire, come la carne e i cibi grassi, possono provocare putrefazione e l'insorgere di batteri nocivi che impediscono l'assorbimento delle sostanze nutritive attraverso la parete intestinale.
Il comune raffreddore è un classico esempio di un accumulo di muco nelle vie respiratorie. Il muco, infatti, crea il terreno ideale affinché i microbi possano trovare l'ambiente per moltiplicarsi.
Ricordiamo che ogni specie vivente necessita di "terreno adatto" ed il muco è quanto di meglio possiamo offrire per ospitare in noi i microorganismi apportatori di influenze, raffreddori, forme catarrali e così via.
Il succo degli agrumi tende a sciogliere il muco. Questa è la ragione per cui alcuni non sopportano le fragole con il limone. I disturbi da essi riscontrati altro non sono che l'effetto risultante dal muco sciolto che viene riassorbito nell'ultimo tratto dell'intestino immettendo nel sangue una notevole quantità di tossine.

Suggerimenti per ridurre il muco intestinale

Iniziare la giornata con un bicchiere di acqua tiepida a cui sia stato aggiunto il succo di mezzo limone (si può dolcificare con poco fruttosio o zucchero di canna). Questa bevanda, presa il mattino a digiuno, è un ottimo sistema per liberarsi del muco.
  • Evitare i cibi che creano il muco (farina bianca e derivati, riso brillato, uova, formaggi, carne, pesce, salumi e insaccati).
  • Utilizzare cibi che sciolgono il muco: agrumi, fichi freschi o secchi, uva passa, verdura e frutta cruda in genere.
  • Usare frutta e verdura cruda possibilmente di stagione.
  • Due cucchiaini di amaro svedese presi in acqua calda dopo il pranzo, rappresentano una cura assai valida per sciogliere il muco.
  • Assumere ciclicamente un disintossicante a base di zeolite attivata come Elkopur312   http://zeolite-attivata.blogspot.it/


Polifenoli e Flavonoidi.... ma cosa sono? ... e perchè sono così salutari?




I polifenoli sono molecole organiche che costituiscono una numerosa ed eterogeneacfamiglia di metaboliti secondari delle cellule vegetali.
Nelle piante i polifenoli esercitano un’azione protettiva dalle radiazioni ultraviolette e dallo stress ossidativo in genere . Essi sono presenti in numerose piante commestibili e quindi rappresentano una parte integrante dell’alimentazione umana . Tra i polifenoli, i flavonoidi (o bioflavonoidi ) rappresentano il gruppo di fenoli più comune e ampiamente distribuito nelle piante con più di 4.000 differenti composti .

La maggior parte dei flavonoidi nelle piante si trova in forma glicosilata, cioè legata a zuccheri che possono essere sotto forma di monosaccaridi, disaccaridi o oligosaccaridi.
I flavonoidi contribuiscono all’aroma ed al sapore di molti cibi e bevande; sono coloranti naturali e, grazie alla loro attività antimicrobica ed antiossidante negli alimenti, ne favoriscono la conservazione .
Numerosi studi (Bengmark, 2006; Manach et al., 2005a) hanno dimostrato che l’assunzione regolare di alcuni composti fenolici con la dieta svolge un’azione preventiva nei confronti di diverse patologie umane, quali le malattie cardiovascolari come l’arteriosclerosi, i tumori, l’osteoporosi, le allergie, il diabete e le malattie neuro-degenerative .

I flavonoidi e le malattie cardiovascolari

I flavonoidi esplicano la loro azione sul sistema cardiovascolare attraverso svariati meccanismi, in particolare sono in grado di proteggere le cellule dall’azione dei radicali liberi dell’ossigeno .
I radicali liberi dell’ossigeno, detti anche ROS (Reactive Oxygen Species), sono delle specie chimiche che si formano spontaneamente in reazioni di trasferimento di un elettrone e/o un protone all’ossigeno. Si ritiene unanimemente che l’esposizione ai ROS, causando progressive e cumulative alterazioni strutturali e funzionali della cellula, sia all’origine dell’invecchiamento e di svariate malattie croniche degenerative, fra le quali anche arteriosclerosi (Kregel et al., 2007).
Inoltre, i ROS possono attivare vie di segnale intracellulare che portano ad alterazioni delle cellule delle pareti vascolari (Szasz et al., 2007).
Da questi brevi cenni si capisce come molecole capaci di reagire con i ROS, direttamente o indirettamente, siano di enorme interesse per la fisiopatologia cardiovascolare.
I flavonoidi possono inibire alcuni enzimi coinvolti nella produzione di ROS .
Grazie alla loro attività antiossidante i composti polifenolici in vitro hanno dimostrato di essere in grado di ridurre l’ossidazione delle LDL(low density lipoprotein), processo fondamentale nella formazione dell’arteroma, la lesione iniziale delle pareti vascolari, che porta all’arteriosclerosi (Nijveldt et al., 2001).

Studi epidemiologici e clinici indicano che la mortalità per malattie cardiovascolari si riduce in funzione dell’apporto di cibi ricchi di flavonoidi. Studi sperimentali in vivo dimostrano che i flavonoidi riducono l’ipertensione arteriosa ed il suo impatto sull’arteriosclerosi. In vitro, i flavonoidi interagiscono con enzimi intracellulari che controllano la funzione endoteliale.

Nella nostra dieta i flavonoidi si trovano principalmente in frutta e verdura. Quantità significative di flavonoidi si trovano anche in tè e vino. Gli agrumi e le bacche hanno un contenuto particolarmente alto di flavonoidi. Una delle funzioni primarie dei flavonoidi nell’ambito dell’alimentazione è quella di agire come protezione antiossidante delle aree acquose interne ed intorno alle cellule e nei fluidi corporei come il sangue.

Alcuni frutti sono particolarmente ricchi di flavonoidi, ad esempio il mirtillo blu della Patagonia è considerato essere in assoluto un concentrato naturale extra ricchissimo di flavonoidi.

Se non potete assicurarVi tutti i giorni quantità significative di frutti freschi ricchi di flavonoidi, allora potete rivolgerVi a degli integratori naturali che ne contengano degli estratti, meglio se sono estratti standardizzati come ad es. il prodotto Zinopin.



Zinopin è un integratore 100% naturale a base di 3 estratti standardizzati di piante ricche di flavonoidi, come il mirtillo blu della Patagonia, lo zenzero, la corteccia del pino marittimo francese. Ulteriori informazioni sul prodotto sono disponibili su http://www.zinopin.it/  


sabato 26 ottobre 2013

Assorbimento e rimozione tossine


È cosa nota che sia gli alimenti destinati al consumo umano che il mangime per animali possono contenere veleni vegetali, o derivanti dalla natura stessa o come conseguenza della loro fabbricazione, del trattamento subito o della lavorazione oppure come conseguenza di una manipolazione, di elaborazione e/o stoccaggio.

La riduzione della loro presenza in cibi e bevande può evitare una serie di patologie ad esse collegate e a questo scopo si e mostrato di grande ausilio l’utilizzo di un adsorbente di grande efficacia, quale e la zeolite. 





fonte: http://zeolite-attivata.blogspot.it/p/assorbimento-e-rimozione-tossine.html