I polifenoli sono molecole organiche che
costituiscono una numerosa ed eterogeneacfamiglia
di metaboliti secondari delle cellule vegetali.
Nelle
piante i polifenoli esercitano un’azione
protettiva dalle radiazioni ultraviolette e
dallo stress ossidativo in genere . Essi sono presenti in numerose piante
commestibili e quindi rappresentano una parte integrante dell’alimentazione umana
. Tra i polifenoli, i flavonoidi
(o bioflavonoidi ) rappresentano il gruppo di fenoli
più comune e ampiamente distribuito nelle piante con più di 4.000 differenti composti
.
La
maggior parte dei flavonoidi nelle
piante si trova in forma glicosilata, cioè legata a
zuccheri che possono essere sotto forma di monosaccaridi, disaccaridi o
oligosaccaridi.
I flavonoidi contribuiscono all’aroma ed
al sapore di molti cibi e bevande; sono coloranti naturali e, grazie alla loro
attività antimicrobica ed antiossidante negli alimenti, ne favoriscono la
conservazione .
Numerosi
studi (Bengmark, 2006; Manach et al., 2005a) hanno dimostrato che l’assunzione
regolare di alcuni composti fenolici con la dieta svolge un’azione preventiva
nei confronti
di diverse patologie umane, quali le malattie cardiovascolari come l’arteriosclerosi, i tumori, l’osteoporosi, le allergie,
il diabete e le malattie neuro-degenerative .
I
flavonoidi e le malattie cardiovascolari
I flavonoidi esplicano la loro azione sul
sistema cardiovascolare attraverso svariati meccanismi,
in particolare sono in grado di proteggere le cellule dall’azione dei radicali liberi
dell’ossigeno .
I
radicali liberi dell’ossigeno, detti anche ROS (Reactive Oxygen Species),
sono delle
specie chimiche che si formano spontaneamente in reazioni di trasferimento di
un elettrone
e/o un protone all’ossigeno. Si ritiene unanimemente che l’esposizione ai ROS,
causando progressive e cumulative alterazioni strutturali e funzionali della
cellula, sia all’origine dell’invecchiamento e di svariate malattie croniche
degenerative, fra le quali anche arteriosclerosi (Kregel et al., 2007).
Inoltre,
i ROS possono attivare vie di segnale intracellulare che portano ad alterazioni delle
cellule delle pareti vascolari (Szasz et al., 2007).
Da
questi brevi cenni si capisce come molecole capaci di reagire con i ROS, direttamente
o indirettamente, siano di enorme interesse per la fisiopatologia
cardiovascolare.
I flavonoidi possono inibire alcuni
enzimi coinvolti nella produzione di ROS .
Grazie
alla loro attività antiossidante i composti polifenolici in vitro hanno dimostrato
di essere in grado di ridurre l’ossidazione delle LDL(low density
lipoprotein), processo
fondamentale nella formazione dell’arteroma, la lesione iniziale delle pareti vascolari,
che porta all’arteriosclerosi (Nijveldt et al., 2001).
Studi
epidemiologici e clinici indicano che la mortalità per malattie cardiovascolari
si riduce in
funzione dell’apporto di cibi ricchi di flavonoidi.
Studi sperimentali in vivo dimostrano che i flavonoidi riducono l’ipertensione
arteriosa ed il suo impatto sull’arteriosclerosi. In vitro, i flavonoidi interagiscono con enzimi
intracellulari che controllano la funzione endoteliale.
Nella
nostra dieta i flavonoidi si trovano
principalmente in frutta e verdura. Quantità significative di flavonoidi si trovano anche in tè e
vino. Gli agrumi e le bacche hanno un contenuto particolarmente alto di flavonoidi. Una delle funzioni primarie
dei flavonoidi nell’ambito
dell’alimentazione è quella di agire come
protezione antiossidante delle aree acquose interne ed intorno alle cellule e
nei fluidi corporei come il sangue.
Alcuni
frutti sono particolarmente ricchi di flavonoidi,
ad esempio il mirtillo blu della Patagonia è considerato essere in assoluto un
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